
Ottomano moderno
Gilberto Oneto Ville Giardini novembre 2002
Nel variegato mondo della tradizione giardinistica islamica, la Turchia costituisce un capitolo marginale, sia per la scarsità di realizzazioni conservate sia e soprattutto per la differenza e la particolarità di stilemi e immagini rispetto ai caratteri comuni generali. Quasi tutti i giardini ottomani conosciuti si concentrano attorno al Bosforo: da questa loro collocazione geografica traggono notevoli vantaggi climatici (non sono evidentemente oasi verdi in un paesaggio spoglio) e culturali. In essi infatti i segni dell'ispirazione simbolica islamica si stemperano nelle preesistenze ellenistiche e, principalmente, nelle forti influenze occidentali che ne hanno - a partire dal XVIII secolo - profondamente condizionato forme e struttura. Un altro degli elementi di grande specificità locale è dato dalla collocazione dei giardini che sono quasi sempre interni e complessi architettonici o a essi strettamente collegati, dentro al centro urbano o nelle sue immediate vicinanze. I notabili dell'impero che si costruivano residenze e giardini sulle rive del mare, attorno a Istanbul, lo facevano con in mente riferimenti paesaggistici occidentali barocchi ma soprattutto naturalistici, che reinterpretavano con l'impiego di segni e materiali propri della cultura islamica.
A questo particolarissimo genere, che si trova in qualche modo nello stesso Topkapi ma con più evidenza al Dolmabahce o nel palazzo Beylerbevi, ha fatto opportuno riferimento
Ermanno Casasco chiamato da Piero Pinto nel 1993, nel restauro e costruzione di questi giardini a Istanbul.
Gilberto Oneto(da "Ville Giardini'", novembre 2002,n° 385)