Milano, Buccinasco

Milano, Buccinasco

1986 Risulta più difficile realizzare piccoli giardini che colmare grandi spazi poiché non vi è “abbastanza spazio” per commettere errori che non possono essere mitigati dalle dimensioni.

1986

Il rigore geometrico del pratico piano di calpestio (realizzato quale "pavimento galleggiante" in doghe di teak) enfatizza l'informalità del materiale vegetale circostante, disposto tra l'altro per intimizzare l'area del porticato e garantirne la pratica accessibilità manutentiva.

Un'opportuna rimodellazione delle aree perimetrali alla casa ha garantito un'efficace fruizione sia fisica che emozionale di uno spazio originariamente pensato e lasciato quale banale "distanziatore di confine". Audaci accostamenti vegetali e il disinvolto impiego di materiali di recupero (traversine ferroviarie dismesse e lastricati lapidei) concorrono alla personalizzazione di un'area nizialmente "muta".