Appunti di paesaggio

Appunti di paesaggio

Ermanno Casasco ci insegna che il giardino nasce da un’idea che prende forma mentre cammini, osservi e immagini. È un processo creativo che parte dalla visione: qualcosa che ispira e coinvolge, nei disegni preparatori il cliente spesso crede di comprendere se il progetto sarà di suo gusto. Eppure, quei disegni trasmettono l’entusiasmo della visione, ma Ermanno sà che il risultato reale sarà diverso, perché il giardino è vivo e si trasforma nel tempo.

Il tempo, infatti, è al centro del lavoro di Casasco, sia come maestro che come giudice. È maestro perché insegna come le piante crescano attraverso le stagioni, come si formino gli spazi vuoti e come il giardino cambi con gli anni. Ma è anche giudice inflessibile: un lavoro mal fatto oggi non avrà mai una bellezza duratura. Un giardino appena realizzato può sembrare perfetto, ma è il tempo a decretare se quel progetto funzionerà davvero, trasformando una giovane pianta in un albero maestoso o, al contrario, lasciando che tutto degeneri per mancanza di previsione.

green trees near body of water
Photo by Hector Argüello Canals / Unsplash

Per Casasco, seguire un progetto non significa solo disegnarlo, ma viverlo. Ricorda l’esempio di Frederick Law Olmsted, che si accampò a Central Park per monitorare da vicino l’evoluzione del suo lavoro. Un progetto di giardino, diversamente da uno architettonico, non si esaurisce con la sua realizzazione. Non è fatto di muri e linee definite, ma è una fantasia, un sogno che si avvera nel tempo. È una creazione fluida, che deve essere seguita e reinterpretata per funzionare davvero.

white concrete building near body of water during daytime
Photo by Emily Kessler / Unsplash

Ciò che rende unici i giardini di Casasco è la loro capacità di resistere al tempo. Anche a distanza di trent’anni, le sue opere sembrano moderne, come se fossero state realizzate oggi. È significativo poter confrontare fotografie del “prima e dopo” per vedere come i giardini siano cresciuti, rivelando una solidità progettuale che li ha preservati dall’abbandono o dal deterioramento. Casasco stesso, avendo documentato lavori di 30, 40 o 50 anni fa, dimostra come la sua visione abbia saputo guardare oltre, creando paesaggi che resistono, si evolvono e continuano a raccontare la loro storia.

MInoa Marsala, Trapani 1990
MInoa Marsala, Trapani 2023

Un aspetto affascinante del lavoro paesaggistico di Ermanno è la metafora della crescita naturale delle piante: “Se il micetto che hai messo lì è veramente un micetto, o sarà interessante vedere se diventerà una tigre o un leone?” Ogni pianta è un’incognita e una promessa. Questo rende fondamentale conoscere il potenziale di crescita e sviluppo delle specie: “La piantina che ho piantato potrebbe diventare un baobab, ma se non conosci il suo comportamento nel tempo, non saprai mai prevedere come si trasformerà.” È questa capacità di intuire il futuro del paesaggio che distingue un giardino vivo da uno statico e progettato senza lungimiranza.